\paperw8895 \margr0\margl0 \plain \fs20 \f1 \fs24 Nel 1848 Parigi, Vienna e Berlino, capitali storiche e prestigiose dellÆEuropa moderna, furono anche capitali della ô\b \cf4 \ATXht14111 primavera dei popoli\b0 \cf0 \ATXht0 ö.\par
In Francia, dopo la rivoluzione del luglio 1830, la nuova monarchia di Luigi Filippo dÆOrlΘans (1830-48) aveva un carattere censitario, sebbene fosse assai pi∙ rispettosa della legalitα costituzionale r
ispetto a quella che lÆaveva preceduta. La monarchia orleanista fu il trionfo della borghesia finanziaria e commerciale, che la Restaurazione aveva sacrificato per favorire soprattutto i grandi proprietari terrieri. Pur consolidando la conquista dellÆAlg
eria e pur intervenendo ad Ancona nel 1832 per motivi di equilibrio internazionale, la monarchia di luglio fu essenzialmente pacifica (condivise con lÆAustria del Metternich la preoccupazione del mantenimento dello \i statu quo\i0 ). SenonchΘ la ristrett
a base censitaria del suo regime politico cre≥ una pericolosa scissione tra paese legale e paese reale, mentre lo sviluppo industriale della Francia favoriva il sorgere di un forte proletariato e il diffondersi di dottrine democratiche e socialiste.
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Il divieto del governo di tenere, il 21 febbraio 1848, il grande banchetto che lÆopposizione costituzionale aveva progettato per premere in favore di una riforma elettorale, fu la scintilla per lo scoppio rivoluzionario: il 24 febbraio era proclamata la
repubblica e costituito un governo provvisorio. La Seconda Repubblica, opera del partito repubblicano e degli operai di Parigi, nacque con un volto decisamente democratico-socialista (ôdiritto al lavoroö di L. Blanc, Commissione del lavoro del Lussembur
go, suffragio universale maschile); ma il popolo delle campagne rimase estraneo alla Repubblica e lÆAssemblea costituente risult≥ composta in prevalenza da moderati e democratici: lÆinsurrezione operaia del giugno 1848 fu repressa nel sangue dal generale
L.-E. Cavaignac e la Seconda Repubblica inizi≥ rapidamente quel processo di distacco dalla democrazia che lÆavrebbe portata dalla presidenza del principe Luigi Napoleone (10 dicembre 1848), allo stretto connubio di questo coi cattolici a spese della Rep
ubblica Romana del 1849, al colpo di stato del 2 dicembre 1851, e infine alla proclamazione del Secondo Impero (1852).\par
A differenza di quelli di Parigi, i moti esplosi a Vienna e Berlino si intrecciarono profondamente con i problemi nazionali, con q
uella ô\b \cf4 \ATXht14121 primavera delle nazioni\b0 \cf0 \ATXht0 ö che caratterizz≥ in modo decisivo il 1848 europeo.\par
La crisi rivoluzionaria scoppiata in febbraio a Parigi, si ripercosse rapidamente anche in Austria. La convocazione degli Stati G
enerali dellÆAustria Inferiore, il 13 marzo, diede luogo a una manifestazione popolare che prese ben presto lÆaspetto di unÆinsurrezione. La sera stessa Metternich (il grande protagonista del \b \cf4 \ATXht142111 Congresso di Vienna\b0 \cf0 \ATXht0 ) abb
andon≥ il potere. Il 14 marzo venne nominato capo del potere civile e militare di Vienna il principe Alfred di Windisch-Graetz, il pi∙ risoluto campione della resistenza, ma nello stesso tempo fu concessa lÆistituzione della guardia nazionale e la libert
α di stampa. Il 15 marzo lÆimperatore, esonerato Windisch-Graetz, costitu∞ un gabinetto di tendenze liberali; il 25 aprile venne proclamata la Costituzione, che richiedendo un certo censo per gli elettori deluse i democratici. Il 15 maggio il popolo sces
e in piazza costringendo il governo ad accogliere il programma democratico. Il 6 ottobre il popolo insorse, marci≥ sul ministero della Guerra, e fece giustizia sommaria del ministro della Guerra Latour. La corte fugg∞ a Olomouc e Vienna rimase in mano ai
rivoluzionari. Ma segu∞ rapida la reazione. LÆesercito al comando di Windisch-Graetz il 26 ottobre cominci≥ lÆattacco alla cittα: il 31 ogni resistenza era vinta e Vienna sottomessa.\par
Nella Prussia della \b \cf4 \ATXht14211 Restaurazione\b0 \cf0 \ATXht0 le istanze di riforma del regime militare-burocratico espresse dalla societα non furono recepite dalla monarchia: Federico Guglielmo III appoggi≥ la politica conservatrice di Metternich allÆinterno della Confederazione germanica e la Prussia fu lÆuni
co dei grandi stati tedeschi a non adottare una costituzione a seguito dei moti europei del 1830; il suo successore, Federico Guglielmo IV, nel febbraio 1847 convoc≥ una Dieta unita dai poteri molto limitati, quindi fu costretto dallÆinsurrezione di Berl
ino (marzo 1848) a convocare unÆAssemblea nazionale. LÆuniversitα berlinese, famosa nel secolo 19░ per lÆinsegnamento di grandi maestri (Fichte, Hegel, Humboldt, Savigny, Schleiermacher, Mommsen, ecc.), fu attiva promotrice del movimento liberale di rina
scita nazionale e allÆavanguardia dei moti rivoluzionari che il 31 marzo alzarono le barricate contro le truppe governative. Appoggiato dagli Junker, timorosi di unÆabolizione dei diritti feudali, Federico Guglielmo IV sciolse lÆAssemblea nel dicembre 18
48, ma acconsent∞ a giurare fedeltα alla Costituzione del 31 gennaio 1850 (rimasta in vigore sino al 1918), che manteneva il principio del diritto divino come fondamento della monarchia.\par
Rifiutata la corona di imperatore tedesco offertagli dal Parla
mento di Francoforte (1849), il re di Prussia, su consiglio di J. M. von Radowitz, punt≥ a creare una federazione dei principi tedeschi, il cui primo nucleo fu la Lega dei tre re, costituita con i sovrani di Sassonia e Hannover (26 maggio 1849). A tale p
rogetto si oppose lÆAustria che, minacciando la guerra, obblig≥ la Prussia a firmare (29 novembre 1850) la convenzione di Olmⁿtz.
